Il rientro è l'ultima cosa che ho imparato in Orbiter; è la più difficile secondo me. Bisogna
tenere sotto controllo la velocità verticale, la temperatura del
glider, e cercare di non oltrepassare la base o di non atterrare prima.
Ne ho fatti di rientri prima di acquisire abbastanza abilità. Assolutamente indispensabile è l'Aerobrake MFD, ma
bisogna saperlo usare.
In questo tutorial cercherò di spiegare come effettuare un rientro prendendo come riferimento il DGIV, perchè ha molte funzioni integrate che risultano utili per il rientro, nonchè il pilota automatico che rende tutto molto più semplice.
Premessa: imparate prima ad atterrare sulla Luna, è di gran lunga più semplice vista la pressochè inesistente atmosfera e vi permetterà di capire bene come usare il Map MFD per questo scopo. Il ben noto "Go play in space" ha un tutorial a riguardo.
Ci sono vari tipi di rientri, il ReadMe dell'Aerobrake MFD li analizza praticamente tutti, io tratterò qui quello più semplice, cioè un rientro diretto.
È importante trovarsi in un'altidudine stabile di circa 200 km, quindi
se la propria orbita è troppo alta, cercate prima di raggiungere
quest'altitudine. Questo perchè se siamo troppo alti, saremo costretti
a scendere velocemente e rischieremo di bruciare.
IMPORTANTE: assicuratevi di avere poco carburante. Altrimenti appena incontrerete l'atmosfera saranno fuochi d'artificio. L'autopilota del DGIV aiuta in questo rifiutando di avviarsi se si possiede troppo carburante.
Potete anche verificare tramite la checklist numero 5 ("Before reentry check"), premendo D, 6, e poi 5.
Per eliminare il carburante in eccesso attivate la valvola "Fuel Dump".
Prima di iniziare bisogna assicurarsi che la propria orbita sia allineata alla base. In realtà non è fondamentale perchè durante l'ascesa si possono apportare gigantesche correzioni, però la traiettoria deve perlomeno essere vicina alla base, altrimenti non possiamo sperare di atterrarci.
Selezioniamo la base sul Map MFD (per ora l'Aerobrake MFD non ci serve) e
quando saremo al punto giusto iniziamo il retro burn. Quand'è il punto
giusto? Dipende, da tante cose, soprattutto dall'AoA (angolo di attacco) con cui
scenderemo. L'altra parte del mondo rispetto la base è un'opzione; io
vado anche più avanti così da far sì che il rientro duri di meno, però
bisogna stare attenti a non esagerare: dobbiamo infatti tenere sotto
controllo l'angolo di rientro, e per farlo si può premere D e poi 2 sul
DGIV per controllare proprio questo valore.
Un valore intorno a 1,5 va benissimo, di più rischiamo di andare troppo
veloci e bruciare, di meno rischiamo di non scendere affatto perchè
l'atmosfera ci rispedirà in orbita. Continuiamo quindi a fare il burn in modalità retro-grade finchè raggiungeremo questo valore. Aiutiamoci anche con il Map MFD: dovremo posizionare il quadrato rosso (punto di impatto) un po' dopo la base. Questo perchè in gioco c'è anche l'atmosfera, quindi a differenza della Luna in cui ci bastava posizionare il punto di atterraggio esattamente sopra la base, ora dobbiamo impostarlo un po' più avanti perchè l'atmosfera rallenterà la nostra ascesa. Si può essere molto approssimativi, perchè il punto cruciale sarà solamente l'ascesa vera e propria.
Lasciamo quindi il DGIV scendere lentamente.
Quando arriveremo a circa 100km di altidudine, attiviamo l'autopilota del DGIV. Il programma è PRO104SPEC40. 104 e non 105, in questo modo potrete cambiare l'angolo AoA con i tasti 8 e 2, e pure il bank con i tasti 4 e 5. Dunque un pilota automatico che lascia comunque molta libertà, cosa importante perchè ora dovremo regolare l'AoA a seconda delle informazioni che ci darà l'Aerobrake MFD.
Assicuriamoci quindi che l'autopilota sia entrato in funzione e apriamo l'Aerobrake MFD. Nel secondo MFD a disposizione selezionate Surface, così potrete tenere d'occhio la velocità di discesa.
Nell'Aerobrake MFD clicchiamo su TGT e scriviamo a mano il nome della base su cui vogliamo atterrare (in minuscolo).
Cliccate su PG per cambiare pagina e poi su PRJ, per cambiare la grafica. Vedrete un grafico molto simile al Map MFD. In realtà è molto più preciso perchè tiene conto dei fattori che ci interessano e inoltre mostra nell'angolo in alto a destra il punto d'atterraggio con un grandissimo zoom per consentire manovre di precisione. Senza guardare troppi numeri, l'importante è tenere sotto controllo quel rettangolo, e far apparire al suo interno la traiettoria (linea verde), per poi perfezionarla sempre di più per far sì che arriviate esattamente sopra la base dopo aver affrontato l'atmosfera. Come fare? Aggiustando il proprio AoA con i comandi 8 e 2.
L'autopilota muoverà il muso del glider per raggiungere l'AoA da noi scelta. Premiamo D e poi 3 nel DGIV per poter vedere la temperatura e l'AoA corrente. I tasti 8 e 2 ora sono comandi dell'autopilota, e cambiano l'AoA 5° per volta, quindi non è come manovrare normalmente il glider.
Ecco, questo è il momento cruciale.
Stampatevi in testa i concetti che seguono.
Tenendo un basso AoA ==> il glider diminuisce la velocità di ascesa ==> avanza più velocemente in orizzontale ==> ci avviciniamo più velocemente alla base ==> Atterreremo dopo ==> la temperatura del glider si abbassa perchè stiamo scendendo meno velocemente.
Tenendo un alto AoA ==> il glider scende più velocemente ==> la velocità orizzontale diminuisce ==> ci avviciniamo più lentamente alla base ==> Atterreremo prima ==> La temperatura del glider si alza perchè stiamo frenando contro l'atmosfera.
L'AoA si tiene di solito tra i 20 e i 50 gradi in un rientro diretto come quello che stiamo eseguendo. Se si rivela necessario un diverso AoA molto probabilmente abbiamo effettuato un retro-grade non proprio corretto.
Utilizziamo il bank ( tasti 4 e 6 ) per allinearci con la base se siamo troppo a destra o troppo a sinistra. Teniamo presente che anche il bank ha il suo effetto nella frenata, e come per l'AoA, valgono gli stessi concetti sopra riportati.
Quando il segnalino verde dell'Aerobrake MFD sarà perfettamente sopra la base, lasciamo l'autopilota fare il resto. Se però vediamo che la temperatura è critica, allora dovremo obbligatoriamente abbassare l'AoA. Non troppo però, altrimenti mancheremo la base.
Si tratta di giocare con l'AoA e col bank tenendo sotto controllo la temperatura. Questo è il rientro.
Ad un'altitudine di circa 15km dovremmo ormai trovarci sopra la base.
Se così non fosse significa che siamo finiti troppo prima o abbiamo superato il punto di atterraggio. Se siamo molto distanti tanto vale chiudere Orbiter e riprovare. Se non siamo poi così distanti eseguiamo un volo suborbitale (se abbiamo abbastanza carburante) e raggiungiamo la base.
Nel caso tutto è andato a buon fine, invece, non ci resta che atterrare. Ci troviamo sopra la base quindi come fare?
Risposta: giriamo in tondo.
Curvando infatti (bank) potremo scendere piano piano facendo quei pochi chilometri che ci mancano rimanendo però sempre nei pressi della base. Dopo uno, due, o tre giri saremo ad un'altitudine che ci permetterà di allinearci alla pista e finalmente atterrare.
Non aspettatevi di riuscire la prima volta. Più volte provate, più capirete cosa sta succedendo, e meglio reagirete.
Buona fortuna!